Prendendo spunto dagli articoli precedenti è lecito domandarsi, con quali strumenti poter raggiungere il più ampio numero di persone affinché una buona pratica diventi comune? Le detrazioni fiscali per il recupero e la riqualificazione di un oggetto edilizio intervengono in questo senso mirando proprio a stimolare l’interesse verso un rinnovamento del nostro patrimonio edilizio. Mettere in atto una politica nazionale di agevolazioni fiscali serve a favorire la diffusione di un’etica sostenibile per curare i difetti e/o “la vecchiaia” di molti degli edifici che quotidianamente occupiamo, viviamo e che spesso decidiamo di rinnovare. Diverse sono le detrazioni che da alcuni anni vengono riproposte all’interno del nostro sistema fiscale dalle varie leggi di bilancio per i contribuenti:
- Bonus ristrutturazioni: forse la più conosciuta nonché una delle prime agevolazioni introdotte nel nostro sistema fiscale,anche nel corso del 2020 sarà possibile usufruire di questa detrazione pari al 50 % dell’IRPEF per le spese sostenute dal contribuente per gli interventi di restauro, manutenzione,messa in sicurezza dell’immobile con un tetto massimo fissato a 96.000 € per ciascuna unità immobiliare inclusi bonus mobili e bonus acquisto elettrodomestici. La medesima risulta ancora valida per lavori di rifacimento del verde pubblico finanziati da privati.
- Bonus Casa 2020: viene rinnovata anche la validità delle detrazioni Ecobonus e Sismabonus. Il primo, incentrato sul risparmio energetico, è modulato in funzione dei risultati raggiunti con gli interventi agevolabili riguardo l’efficientamento energetico dell’edificio e per il quale si può arrivare fino al 65% della detrazione della spesa sostenuta; in particolare tale vantaggio non è più unico e fisso ma diventano agevolabili anche i lavori condominiali per il rifacimento di balconi e terrazze. Il secondo rimane detraibile fino all’ 85% (a fronte di interventi di riduzione del rischio sismico e quando i lavori siano realizzati sulle parti comuni diedifici condominiali) della spesa per la diagnosi antisismica che sarà estesa con buone probabilità anche ai capannoni e alle imprese.
- Bonus Facciate 2020: anche in questo caso parliamo di un credito di imposta (detraibile da 5 a 10 anni) ma a differenza di altre agevolazioni per interventi realizzati sugli immobili, non sono previsti limiti massimi di spesa né un limite massimo di detrazione. L’agevolazione riguarda, tutti i lavori effettuati sull’involucro esterno visibile dell’edificio, sia sulla parte anteriore, frontale e principale dell’edificio, sia sugli altri lati dello stabile (intero perimetro esterno) ma nelle porzioni interne di questo. Inoltre, per gli interventi di efficienza energetica realizzati sulle facciate, ai fini delle verifiche e dei controlli, non va dimenticato che si applicano le medesime procedure e i medesimi adempimenti previsti in materia di detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici (il cosiddetto Ecobonus).
Non dimentichiamo che dal 2018, tuttavia, è stato introdotto l’obbligo di trasmettere all’Enea le informazioni sui lavori effettuati, analogamente a quanto già previsto per la riqualificazione energetica degli edifici. Questa nuova comunicazione è necessaria per monitorare e valutare il risparmio energetico conseguito con la realizzazione degli interventi di recupero edilizio. Da qui emerge l’importanza di rivolgersi a soggetti ed interlocutori qualificati, capaci di gestire tanto gli aspetti tecnici quanto quelli amministrativi, poiché l’inadempienza di alcuni obblighi nelle procedure di richiesta può farvi perdere l’accesso ai vantaggi inizialmente individuati.